Test intolleranze alimentari

test intolleranze

Le Intolleranze o Ipersensibilità Alimentari si differenziano dalle Allergie Alimentari in quanto si manifestano con sintomi meno acuti ma protratti maggiormente nel tempo. Non provocano quasi mai delle reazioni violente ed immediate nell’organismo, e quindi spesso non sono direttamente collegabili all’assunzione del cibo che le determina. Si manifestano quasi sempre con una sintomatologia più o meno sfumata (stanchezza, cefalea, gonfiori addominali postprandiali, infezioni ricorrenti, dolori articolari, ecc.) o con modificazioni cutanee (pelle secca, eczemi, orticaria, ecc.); spesso sono correlate a disordini del Peso Corporeo, sia in eccesso che in difetto. Esse sono riconducibili all’accumulo nel tempo delle sostanze responsabili di Ipersensibilità, fino ad un livello che ad un certo punto supera la “dose soglia”.  A causa di questo periodo di latenza, spesso risulta difficile accettare e comprendere come si possa improvvisamente diventare Intolleranti ad un cibo comunemente introdotto quotidianamente o meglio pluri quotidianamente (v. frumento, olio di oliva, latticini, ecc.).

Che tipo di prelievo serve per poter effettuare il test?
E’ necessario un prelievo di sangue venoso o capillare in quanto il test viene effettuato con il siero del paziente; NON E’ NECESSARIO IL DIGIUNO.

Quali sono le differenze tra intolleranze alimentari ed allergie?

Allergie e intolleranze: due disturbi apparentemente uguali, ma con caratteristiche ben distinte, nonostante i sintomi siano spesso confondibili. Tra “essere allergici” ed “essere intolleranti”, infatti, esistono nette differenze, prima fra tutte la produzione di anticorpi. Nell’allergia, infatti, l’organismo produce quantità cospicue di IgE (Immunoglobuline di tipo E), mentre le intolleranze sono dovute generalmente a deficit enzimatici come avviene, per esempio, nell’intolleranza al latte che è causata da un deficit di lattasi. Inoltre, i tempi di manifestazione dei sintomi, dal momento di contatto con l’antigene (la sostanza in grado di stimolare una reazione negli organismi ad essi sensibilizzati), sono diversi a seconda si tratti di allergia o intolleranza: più rapidi nella prima e più lunghi (anche di alcuni giorni) nella seconda.

TEST PER LA PREDISPOSIZIONE GENETICA ALLA CELIACHIA

La celiachia è un’intolleranza permanente al glutine, sostanza proteica presente in avena, frumento, farro, kamut, orzo, segale, spelta e triticale. L’incidenza di questa intolleranza in Italia è stimata in un soggetto ogni 100/150 persone. I celiaci potenziali sarebbero quindi 400 mila, ma ne sono stati diagnosticati intorno agli 85 mila. Ogni anno vengono effettuate 5.000 nuove diagnosi ed ogni anno si scoprono  2.800 nuovi celiaci, con un incremento annuo di circa il 10%. Per curare la celiachia, attualmente, occorre escludere dalla dieta alcuni degli alimenti più comuni, quali pane, pasta, biscotti e pizza, oltre che eliminare le più piccole tracce di farina da ogni piatto.

Nel soggetto geneticamente predisposto l’introduzione di alimenti contenenti glutine, quali pasta, pane, biscotti o anche tracce di farina ricavata da cereali vietati, determina una risposta  immunitaria abnorme a livello intestinale, cui consegue una infiammazione cronica che determina una forte riduzione dei villi intestinali.

Importanti e talvolta irreversibili sono poi le malattie determinate da una diagnosi tardiva: osteoporosi, infertilità, aborti ripetuti, bassa statura nei ragazzi, diabete mellito, tiroidite autoimmune, alopecia, epilessia con calcificazioni cerebrali e linfoma intestinale. E’ un disordine intestinale con un’eziologia multifattoriale, un’enteropatia glutine sensibile. L’ingestione di glutine derivato dal frumento o di altre proteine derivate dal riso o dall’orzo non vengono tollerate. I geni HLA ed altri geni in associazione con fattori ambientali sono alla base dell’eziologia del disordine.

Per quanto riguarda la celiachia è l’unica malattia infiammatoria cronica HLA-associata i cui fattori ambientali critici sono stati identificati. E’ una malattia prettamente caucasica e si presenta nei bambini con sintomi classici: diarrea cronica, distensione addominale ecc… La malattia può però insorgere tardivamente con sintomi che tendono essere meno manifesti e più generalizzati, includendo anemia, stanchezza, perdita di peso, diarrea, costipazione e sintomi neurologici. La base genetica della celiachia è suggerita dalla spiccata componente familiare (la prevalenza di questo stato morboso è 20 volte più alta nei parenti di primo grado dei pazienti, circa 10%, rispetto alla popolazione generale, circa 0,5%).

I geni analizzati sono:

DQ 2.2 – DQ 4 – DQ 2.5 – DQ 7 – DQ 8

Nel mondo la prevalenza della malattia celiaca è circa dell’1% con maggior diffusione in Europa, ma è anche presente in zone (Nord e Sud America,  Australia, Nord Africa,  Asia) considerate sino a qualche anno fa a prevalenza inferiore.

La celiachia colpisce 1 italiano su 100

 Per il TEST DELLA CELIACHIA è richiesta la prenotazione

 

 

Stampa